Coltivare piante carnivore è facile ed utile per evitare la presenza di insetti indesiderati.
Nell’immaginario collettivo le piante carnivore rivestono sempre un ruolo ‘sinistro’, come se fossero davvero in grado di mangiare gli esseri umani come si è visto in alcuni film di fantascienza. In realtà queste piante sono insettivore, e le loro prede sono costituite da api, vespe, mosche che però non mangiano per intero, limitandosi a ‘disidratarle’ succhiandole.
Coltivare piante carnivore è semplice, ma vanno rispettate alcune condizioni fondamentali per la loro sopravvivenza.
Le piante carnivore prediligono la luce diretta del sole e un ambiente costantemente umido ma al riparo da improvvise correnti d’aria. Un balcone ben esposto o il davanzale di una finestra piena di solo potrebbero essere l’ideale, a meno che non decidiamo di farle crescere in un terrario, altro ambiente favorevole alla loro crescita.
Bisogna prestare una particolare attenzione alle radici, facendo sì che non soffrano e travasando eventualmente la pianta in un contenitore alto almeno 15 cm: questa operazione va effettuata poco prima dell’inizio dell’estate, impiegando un composto di torba di sfagno ad alta acidità , mischiata con almeno 1/3 di sabbia non calcarea, in modo tale da favorire il drenaggio , e porre il vaso in un letto d’acqua alto 2 cm.
E’ fondamentale per la corretta crescita della pianta carnivora che l’acqua utilizzata sia piovana o distillata, e che non contenga assolutamente tracce di calcare che la farebbe morire in breve tempo. Non usare fertilizzante ed evitare di somministrarle mosche o pezzettini di carne per alimentarla solo per la curiosità di vederla mangiare: la pianta carnivora è in grado di restare in vita anche senza nutrirsi di insetti. In ogni caso è sempre meglio far sì che si alimenti in maniera naturale, magari catturando zanzare vive di sua spontanea volontà .